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Il governo sta discutendo una modifica della valorizzazione delle pensioni

Stando alle parole del ministro delle finanze Zbyněk Stanjura, il governo potrebbe rivedere alcune detrazioni fiscali per il risanamento dei conti pubblici di 70 miliardi di corone ceche, nonostante la maggior parte degli interventi pubblici sarà sul lato della spesa. Più precisamente, si vuole ridurre entro il prossimo anno il deficit strutturale delle finanze pubbliche di 70 miliardi, con una manovra che andrà ad impattare un terzo sul lato delle entrate e due terzi sul lato delle uscite/spese.

In oggetto c’è la riduzione della valorizzazione delle pensioni. C’è stata una discussione al riguardo tra il ministro delle finanze Zbyněk Stanjura e il suo predecessore Alena Schillerová, i quali hanno sottolineato come la questione sia molto delicata e i quali aspetti debbano essere soppesati e misurati prima di trarre le conclusioni e arrivare ad una soluzione. Durante la discussione è intervenuta anche la vicegovernatrice della Banca Nazionale Ceca Eva Zamrazilová, la quale ha sostenuto che il problema è molto più a fondo, ovvero nella formula utilizzata per valutare le pensioni che andrebbe quindi modificata. Alla fine della discussione Stanjura ha affermato che la proposta è quella di moderare il tasso di valutazione delle pensioni senza però annullarlo, arrivando così ad un rapporto tra pensione media e salario da record: il valore più alto mai registrato. Al contrario della vicegovernatrice Schillerová che, durante il suo mandato da tesoriera dello stato, aveva questo rapporto tra i più bassi di sempre. Secondo il parere di Stanjura il budget è abbastanza robusto e non è necessario aumentarlo, nonostante il bilancio finale farà fronte alla valorizzazione delle pensioni. Questo emendamento è ancora in governo in attesa dell’approvazione. Ma è importante questa approvazione avvenga prima del 21 marzo, ovvero poco dopo l’insediamento nel nuovo presidente Petr Pavel.

Nel grafico che segue si può notare l’impatto dell’indicizzazione straordinaria delle pensioni, in miliardi di corone. Il blocco azzurro indica le regole in vigore in questo momento, mentre quello rosa illustra la situazione con le modifiche che si presenteranno se venissero applicate le nuove norme sull’indicizzazione delle pensioni. I dati sono aggiornati al febbraio 2023. Come possiamo infatti notare, applicando le modifiche la spesa si riduce notevolmente, di circa il 50% in entrambe le stime per l’anno corrente e successivo. L’indebitamento nel 2023 verrebbe ridotto di 19,4 miliardi di corone e nel 2024 verrebbero pagate 33 miliardi corone in meno.

Oltre ad intervenire sulle pensioni, Stanjura ha annunciato la volontà di modificare la tassazione sul gioco d’azzardo. Ogni anno le entrate statali derivanti dal gioco d’azzardo sono intorno alle 9 miliardi di corone, ma modificandone la tassazione questo numero potrebbe aumentare. Questa modifica verrebbe applicata sulla base imponibile, aumentandola, e/o sull’aliquota fiscale. In governo si era poi discusso di tassare il vino fermo, ma Stanjura afferma che i costi amministrativi per la sua introduzione non rendono la manovra conveniente. Altre detrazioni a rischio sono quelle che riguardano i coniugi a carico e gli incentivi fiscali ai contratti di risparmio edilizio, dovrebbero rimanere invariate quelle per i minori a carico. Nel complesso, si discute su 10/11 detrazioni fiscali.

Fonti: https://www.camic.cz/https://ct24.ceskatelevize.cz/
Fonte grafico: Legge sull’assicurazione pensionistica (febbraio 2023)
Fonte immagine: https://pixabay.com/
Fonte grafica: https://storyset.com/

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