E’ arrivata una brutta notizia, di quelle che non vorresti ricevere.
Umberto Flori, un cliente, ma ancora di più un amico, ci ha lasciato.
Un malore lo ha colto mentre godeva di una delle sue passioni, in moto, all’aria aperta, con gli amici.
Per noi che facciamo parte della comunità degli italiani a Praga, Umberto non era uno qualunque: è per
lui, forse meglio: grazie a lui, se in molti siamo qui. Ebbe tra i primissimi l’intuizione imprenditoriale, la
coltivò con tenacia in tempi complicati e coinvolse nel progetto tante persone, tra cui me.
In seguito, ci sono stati anche episodi professionali spiacevoli e tristi, circostanze che hanno rarefatto la
collaborazione, ma il legame, forte, che si era creato all’inizio, non si è mai interrotto.
Ci siamo visti pochi giorni fa, era passato tanto tempo. Abbiamo lavorato, abbiamo parlato di problemi
e di prospettive, anche di quelle non rosee… poi, ci siamo messi a tavola e ci siamo fatti tante risate…
come sempre.
Penso che gli debba, gli dobbiamo, riconoscenza.
Se mai scriverò quel libro, su Praga degli anni 90 e 2000, con tutti gli aneddoti e i tormentoni che – per
anni – ci siamo rammentati… il primo capitolo sarà per te: con Attila, l’atrio del Forum, il Forum
dell’Atrium e tutto il resto.
Un abbraccio a Moira.
Che la terra ti sia lieve, Umbe.
Piero, Savino & Partners, Praga.
