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La Repubblica Ceca è ancora oggi e nonostante gli effetti della pandemia un mercato lavorativo abbastanza allettante. Gli investitori possono infatti godere di costi bassi per utenze, affitti e stipendi. Mentre i dipendenti beneficiano di un buon rapporto tra stipendi e costo della vita e un mercato del lavoro ricco di possibilità. Di seguito mettiamo in evidenza quali diritti e quali doveri regolano i rapporti lavorativi in Repubblica Ceca.

Se ti interessa leggi anche: Come trovare lavoro in Repubblica Ceca

Il contratto di lavoro in Repubblica Ceca

Lavoro in Repubblica Ceca: innanzi tutto è bene informarsi su quali tipi di rapporti lavorativi sono possibili in ed a quali diritti e doveri sia tenuto un lavoratore o una lavoratrice firmatari di un contratto. Il Codice del Lavoro ceco prevede due differenti forme secondo le quali è possibile regolamentare il lavoro tramite contratto:

  • Rapporto di lavoro dipendente;
  • Accordi per lavori svolti al di fuori di un rapporto di lavoro dipendente (Accordo di prestazione lavorativa e Accordo per attività di lavoro)

Nel momento in cui si instaura un rapporto di lavoro è indispensabile stipulare un contratto di lavoro scritto tra datore di lavoro e dipendente, di cui una copia rimane al dipendente. Prima della sottoscrizione del contratto, il datore di lavoro è inoltre tenuto a comunicare al futuro dipendente, i diritti ed i doveri che deriveranno dal contratto stesso, le condizioni lavorative e remunerative alle quali svolgerà le proprie mansioni. Se il contratto non riporta le informazioni sui diritti ed i doveri derivanti dal rapporto di lavoro, il datore di lavoro è obbligato ad informarne per iscritto il dipendente al massimo entro un mese dall’inizio del rapporto lavorativo.

Il dipendente può lavorare sulla base di più contratti di lavoro contemporaneamente, con datori di lavoro diversi, ma è indispensabile il consenso scritto del datore di lavoro se le attività imprenditoriali dei rispettivi datori sono uguali. Inoltre il datore di lavoro, anche se non è un’agenzia di lavoro, può assegnare temporaneamente un dipendente ad un altro datore di lavoro. È fondamentale tuttavia che le condizioni del dipendente assegnato, tuttavia, non siano peggiori delle condizioni lavorative precedenti.

Dipendente straniero in RC

Nel febbraio 2012 è stato lanciato il progetto relativo alla “procedura accelerata per il trasferimento aziendale dei dipendenti“ finalizzata a rendere più semplice la procedura di trasferimento degli impiegati dirigenti o altamente qualificati di paesi terzi temporaneamente trasferiti, che debbano quindi svolgere il proprio lavoro in Repubblica Ceca.

Il Ministero dell’Industria e del Commercio ceco, di concerto con il Ministero degli Interni, del Lavoro e delle Politiche sociali e il Ministero degli affari esteri hanno introdotto alcune modifiche al progetto semplificando i criteri di ingresso in Repubblica Ceca e favorendo così l’attività degli investitori stranieri. Le modifiche riguardano principalmente il numero di dipendenti delle società di invio, l’ammontare del rispettivo fatturato e la quantità di investimenti in Repubblica Ceca. Il progetto dovrebbe consentire in tal modo a un più ampio numero di aziende di sfruttare il potenziale dei propri dipendenti più qualificati e, in caso di necessità, di trasferirli in Repubblica Ceca.

Lavoro in Repubblica Ceca

Requisiti del contratto di lavoro in Repubblica Ceca

Tra i dati previsti dalla legge che il contratto di lavoro deve contenere elenchiamo i seguenti:

  • Il tipo di lavoro che il dipendente dovrà svolgere per il datore di lavoro;
  • Il luogo o i luoghi di svolgimento del lavoro;
  • Il giorno di ingresso al lavoro.

Nel contratto di lavoro deve essere concordato il periodo di prova, che corrisponde al massimo a tre mesi. La mancata indicazione del periodo di prova ne causa la nullità. Il periodo di prova va concordato al massimo il giorno di ingresso al lavoro, non può essere stabilito a posteriori né può essere prolungato in via integrativa. Nel lavoro a tempo determinato, il periodo di prova può essere superiore alla metà della durata convenuta del contratto. Dal 2012 il periodo di prova di un dirigente può corrispondere al massimo a sei mesi.

 

Savino&Partners

Fonte immagine: Pixabay.com

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