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Secondo quanto riportato dal deputato Tom Philipp (KDU-ČSL), nelle ultime settimane un centinaio di giovani e bambini sono stati ricoverati in ospedale dopo aver consumato dolci contenenti HHC. I pazienti intossicati presentano alterazioni della coscienza che possono durare uno o due giorni, sbalzi d’umore o soffrire di nausea.

Questa emergenza ha spinto il Governo ceco a intervenire, decidendo di vietare temporaneamente l’uso di HHC e dei suoi derivati a partire da luglio 2023.

L’inclusione dell’HHC nella lista delle sostanze proibite ha scatenato un dibattito complesso che abbraccia questioni etiche, sociali ed economiche. È essenziale comprendere le differenze tra le sostanze coinvolte e il loro status legale nella Repubblica Ceca per valutare appieno l’impatto di questa decisione.

Le sostanze coinvolte (THC, CBD, HHC, mitraginina)

I principi attivi al centro della discussione sono tre cannabinoidi, sostanze psicoattive che si ottengono dalle infiorescenze femminili della Cannabis, e la mitraginina, un principio attivo presente nel kratom, un albero selvatico del sud-est asiatico.

Il THC è noto per i suoi effetti psicoattivi, che possono includere euforia, rilassamento, alterazione della percezione sensoriale e del tempo, oltre a potenziali effetti collaterali come ansia e paranoia. È utilizzato in alcuni contesti medici per trattare il dolore, la nausea, la perdita di appetito e altre condizioni. Nonostante sia il cannabinoide più diffuso, il suo uso per scopi non medici è tendenzialmente illegale in molti stati d’Europa, tra cui anche la Repubblica ceca

Il CBD non ha effetti psicoattivi e né altri associati al THC. Studi scientifici hanno mostrato che il CBD può essere utile nel trattamento di diverse condizioni, inclusi l’ansia, la depressione, l’epilessia, il dolore e l’infiammazione. L’uso di CBD in Repubblica ceca è consentito qualora non si superi il limite dell’1% di THC. È possibile dunque trovare legalmente prodotti come oli, tinture, gelatine, dolciumi, caramelle e capsule, oltre alle infiorescenze.

Il più controverso dei tre è l’ HHC. Esso è considerato un analogo del THC con effetti psicoattivi simili, sebbene ci siano segnalazioni che suggeriscono che possa essere meno potente del THC. Ci sono meno ricerche disponibili sull’HHC rispetto al THC e al CBD, il che significa che le sue potenziali implicazioni mediche, in particolare quelle a lungo termine, sono meno chiare. È proprio questa mancanza di studi approfonditi a far rientrare la sostanza in una “zona grigia” a livello di legalità, con diversi Paesi europei che hanno deciso di vietarla totalmente fino alla disponibilità di ulteriori informazioni e altri, come la Repubblica ceca, che l’hanno bandita nominalmente ma che di fatto non ne limitano la circolazione.

In ultimo, la mitraginina, ritrovabile a livello commerciale nelle foglie di kratom, viene venduto come colorante per vernici o come incenso, nonostante abbia effetti simili al THC. Avvalendosi della “zona grigia” di legalità, il suo utilizzo per altri scopi permette ai venditori di aggirare le norme di sicurezza dei prodotti alimentari e farmaceutici.

Considerazioni del Governo e proposta di Legge

Sono gli ultimi due i casi a richiedere l’intervento del Governo per una regolamentazione: al momento la mancanza di una serie di leggi precise rende la vendita dei prodotti contenenti HHC e mitraginina completamente libera, senza limiti di quantità e soprattutto senza la necessità di verifica dell’età dell’acquirente, mettendo a rischio la salute dei minori. Già a gennaio, il coordinatore nazionale antidroga Jindřich Vobořil aveva segnalato in un comunicato stampa che nuovi dolci e prodotti dolciari contenenti la nuova sostanza cannabinoide semisintetica HHC potevano essere commercializzati ai bambini.

La posizione della Repubblica ceca sulla questione è chiara. Nei recenti anni, lo stato si era dichiarato pro-legalizzazione delle succitate sostanze, preferendo una legislazione più benevola e che ne consentisse la vendita a condizioni rigorose che permettono alle autorità statali di monitorare la qualità di questi prodotti e di registrare i punti vendita. Come spiegato dallo stesso Vobořil in riferimento ad una possibilità di divieto assoluto, “Non si muore per overdose di HHC, come per l’eroina o l’alcol. Ma entrare in uno stato di ansia tale da non riuscire a concentrarsi o a fare nulla se non dormire è ovviamente un problema”, evidenziando come il problema consista nell’abuso e nel consumo da parte di individui non consapevoli e non autorizzati. In più, si stima che il mercato della cannabis in Repubblica ceca possa raggiungere un valore di 158 milioni di Euro entro il 2027, attirando sempre nuovi investitori che possono giovare al Paese e sottraendo capitale alle grandi organizzazioni criminali che ne gestiscono il traffico nei Paesi in cui il divieto totale è applicato.

Per questi motivi, il malcontento espresso da Jindřich Vobořil è legato alla lentezza dell’iter legislativo, che ha spiegato nelle sue dichiarazioni: “La legge sulle sostanze psicomodulanti è alla Camera dei Deputati dall’inizio dell’autunno, è lì che si attarda. Se fosse stata approvata a quest’ora, il problema sarebbe più sotto controllo, non al 100%, non può mai esserlo, ma molto più sotto controllo di quanto non lo sia ora”.

In merito alla risoluzione dell’attuale emergenza si è quindi tenuta una riunione del Governo lo scorso 7 febbraio, a seguito della quale il Ministro della Salute Vlastimil Válek (TOP 09) ha dichiarato che: “le caramelle contenenti HHC a rischio dovrebbero sparire dai distributori automatici e da altri punti vendita entro circa un mese”, consentendo poi una reintroduzione a partire da inizio 2025, quando saranno già in vigore limiti di legge più stringenti e che permettano una crescita del settore sotto ogni punto di vista.

Fonti: https://english.radio.cz/, https://www.forbes.com/, https://www.politico.eu/, https://businessofcannabis.com/

Fonte immagine: Diary/Jana Kopecká

Fonte grafica: https://storyset.com/

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