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Il numero delle PMI e delle imprese specializzate ad alto valore aggiunto è aumentato di 1,75 mln dal 1993 ad oggi

Nel 1993, anno di creazione della Repubblica Ceca, le società e ditte individuali erano pari a 1,25 milioni, nel 2021 aumentarono a 2,98 e ad oggi, in seguito ad un’analisi eseguita dalla Camera di Commercio della Repubblica Ceca sono stimati 3 milioni di entità economiche, ben 3,4  volte in più rispetto a trent’anni fa. Per quanto riguarda le società commerciali, sono principalmente le piccole e medie imprese a crescere e il loro sviluppo, a detta del Presidente della Camera di Commercio Vladimír Dlouhý, è sinonimo di un ambiente imprenditoriale sano. Le PMI sono infatti molto più reattive ai cambiamenti di mercato permettendo un’innovazione costante e una produzione più efficiente, influenzando positivamente anche le grandi imprese che oltretutto hanno bisogno di fornitori più piccoli.  Le piccole e medie imprese contribuirono inoltre al passaggio da un’economia pianificata centralmente nella quale gli organi statali pianificano l’assortimento e i volumi di produzione di beni e servizi, regolano i prezzi dei prodotti e l’importo dei salari, ad un economia di mercato dove gli investimenti, la produzione e la distribuzione vengono guidati e diretti dalle forze della domanda e dell’offerta tipiche del mercato. In aggiunta, attenuarono le conseguenze della trasformazione aziendale assumendo i lavoratori licenziati dalle grandi imprese, ad esempio industrie pesanti del cuoio e delle calzature, rappresentando cosí un’alternativa per i dipendenti.

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Come la burocrazia ha influito su questo risultato

Una possibile causa dell’aumento di entità commerciali si può ritrovare nella riduzione della burocrazia per quanto riguarda la costituzione di società commerciali, pertanto aumentando e migliorando l’efficienza di quest’ultima. Oltre a ciò, dopo la ricodifica del diritto civile, nel 2015 venne abbassato il capitale sociale minimo delle società a responsabilità limitata (SRL) da 200.000 CZK a una corona soltanto, riducendo così i requisiti patrimoniali e rendendo più semplice la creazione e l’avvio di imprese più grandi. Nonostante il rilevato aumento di società commerciali e di imprenditori è utile considerare il problema rilevato dalla Camera di Commercio riguardante il numero delle entità economicamente inattive. Economicamente inattivi sono tutti coloro che non vengono classificati né come occupati né come disoccupati, in particolare il gruppo messo in evidenza dalla Camera di Commercio è costituito principalmente da lavoratori autonomi con attività sospesa e da tutte quelle società che non danno segni di attività, le cosiddette “società dormienti”. Il numero di inattivi varia dal 40% al 50% delle entità economiche totali controllate dall’ufficio statistico ceco, tuttavia l’ammontare delle entità con attività economica risulta ancora molto alto, infatti su 2,98 milioni di entità economiche, più della metà sono lavoratori autonomi e imprese con registrata attività economica, nello specifico 1,59 milioni.

I settori chiave in cui si è maggiormente verificato l’aumento

Un altro aspetto che ha influito positivamente sull’economia e sulla crescita delle società è il costante aumento dell’importanza delle attività specializzate ad alto valore aggiunto, e prendendo nuovamente in considerazione i lavoratori autonomi e le società commerciali, queste ultime hanno la possibilità di creare un valore aggiunto lordo maggiore considerate le dimensioni della loro attività. Il valore aggiunto in economia è rappresentato dalla differenza tra il valore della produzione di beni e servizi e i costi sostenuti per l’acquisto di input produttivi e generalmente vengono considerati ad alto valore aggiunto i prodotti o servizi la cui produzione è più complessa e richiede conoscenze avanzate. In Repubblica Ceca i settori aventi il più alto quantitativo di valore aggiunto lordo sono il settore dell’informazione e comunicazione, assistenza sanitaria e sociale, istruzione e finanza ma anche attività professionali, scientifiche e tecniche. D’altra parte invece, nei settori dell’agricoltura e silvicoltura, pesca, costruzioni, cave e miniere così come nell’industria manifatturiera, la quota di valore aggiunto è in forte diminuzione. In aggiunta, la Camera di Commercio ha comunicato che in Repubblica Ceca la produttività reale del lavoro è aumentata dell’ 85% circa in 30 anni e che i salari reali, corretti tenendo conto dell’inflazione, crescono più velocemente della produttività del lavoro, più del 2,4%  l’anno.

 

 

Fonti: https://www.kurzy.cz/

Fonte grafica: https://storyset.com/

Fonte immagini: https://pixabay.com/

 

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