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Da Gennaio, rimborso spese energetiche per i lavoratori da remoto

A partire dal nuovo anno si vedranno delle novità per agevolare i dipendenti in smart working. Principalmente si tratta di un rimborso di una quota di costi sostenuta dal lavorare da casa: spese per riscaldamento, luce e acqua principalmente. La quota minima è di 2,80 CZK per ogni ora di lavoro. Non fa parte dello stipendio, è quindi esente dal versamento di contributi. Inoltre, questo importo verrà deciso di anno in anno dal ministero con un decreto e si basa sui dati forniti dall’ufficio statistico ceco circa i costi per adulto in una famiglia media ceca.

In più, il testo prevede che datore di lavoro e dipendente stipulino un accordo circa le caratteristiche del lavoro da remoto: luogo da cui si lavora, ambito, condizioni di orario (orario e reperibilità), modalità di comunicazione, assegnazione dei compiti e rimborso dei costi.

Fino alla pandemia da Covid-19 lo smart working era percepito come un benefit aziendale, ora è garantito ai lavoratori di tutti i paesi dell’UE dalla direttiva sull’equilibrio tra lavoro e vita privata (WLB). Questo per agevolare i lavoratori nell’assistenza dei propri bimbi e cari. Secondo una recente indagine effettuata per Raiffeisenbank, circa il 29% dei dipendenti cechi ha la possibilità di lavorare da remoto, ma solo il 18% di questi usufruisce in maniera ricorrente di questa possibilità. Alcuni dipendenti preferiscono recarsi sul luogo del lavoro, ad esempio per mancanza di spazi adeguati in casa o scarsa connessione.

Secondo gli esperti la crisi energetica potrebbe spingere una parte delle imprese a reintrodurre lo smart working per alcuni lavoratori. Ad esempio, le università ceche hanno già annunciato di valutare la reintroduzione dell’insegnamento a distanza per via degli alti costi energetici.

Fonti: https://www.camic.cz/https://www.irozhlas.cz/
Fonte immagine: https://www.ilgiornaledivicenza.it/
Fonte grafica: https://storyset.com/

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