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Nonostante un lieve aumento del tasso di disoccupazione nel mese di gennaio dovuto alle difficoltà economiche nel territorio, la disoccupazione ceca rimane una delle più basse in Unione Europea. Secondo alcuni esperti, il tasso di disoccupazione rimarrà costante durante l’anno senza superare la soglia del 4%.

In base a quanto dichiarato da Daniel Krištof, direttore generale dell’Ufficio del lavoro ceco (ÚP ČR) “Per il terzo mese consecutivo, il numero di persone in cerca di lavoro nei nostri archivi supera il numero di posti vacanti registrati”. Tuttavia, l’aumento del tasso di disoccupazione di gennaio, causato dalla fine del lavoro stagionale o temporaneo, non influirà in modo significativo sul mese di febbraio, ma nonostante ciò, non si registra un calo della disoccupazione. Infatti, alla fine di febbraio il numero di disoccupati era pari a 296.107, ovvero 561 in più rispetto al mese precedente. Secondo i dati pubblicati dall’Ufficio del lavoro ceco, il tasso di disoccupazione si attastava intorno al 3.9%, indicando che vi erano 1.1 persone in cerca di lavoro per ogni  posto libero.

Piò nello specifico, il maggior tasso di disoccupazione è stato osservato nella regione di Ústí, dove era con il 6%, e nella regione della Morava-Slesia, con il 5.5%. Al contrario, il tasso di disoccupazione più basso è stato registrato a Praga, con il 2,9%, seguita dalle regioni di Zlín e Pilsen con il 3,2%. Tra i vari distretti, il tasso di disoccupazione più alto è stato nella regione di Karvinska, dove ha raggiunto l’8,2%,indicando un surplus sul mercato del lavoro con 11 candidati per ogni posto disponibile. La percentuale più bassa di disoccupati è stata invece riscontrata nel distretto di Praha-východ, con solo l’1,5% delle persone alla ricerca di lavoro.

Nel numero degli iscritti agli uffici per l’impiego rientrano anche i disoccupati che non possono iniziare a lavorare quali: soggetti che seguono corsi di riqualificazione, donne in maternità, carcerati  o persone con disabilità. In Repubblica Ceca sono state registrare circa 272.376 persone in età compresa tra i 15 e 64 anni. La domanda più alta si registra a Praga, dove i datori di lavoro offrono quasi 80.000 posti per operai, operatori di carrelli elevatori, magazzinieri, conducenti di camion o trattori, cuochi o addetti alle pulizie.

Inoltre, i dati dell’ufficio del lavoro mostrano che dall’invasione dell’Ucraina, durante l’anno, circa 383.500 ucraini hanno trovato lavoro. Il numero maggiore di rifugiati occupati, circa 21.600, si trovava nella Boemia centrale, seguita da Pilsen e Praga. Spesso lavoravano come addetti all’assemblaggio di prodotti e attrezzature; aiutanti nella costruzione, produzione e trasporto o come operatori di macchine e attrezzature fisse.

Confrontando i dati a livello europeo, nel mese di gennaio, il tasso di disoccupazione si attesta al 6%, dato in riduzione rispetto all’anno precedente il cui livello era pari al 6.5%. Secondo le stime dell’Eurostat, per Paese, la Spagna si conferma lo Stato membro con il tasso di disoccupazione più alto (11,6%), seguita dalla Grecia (10,4%) e Svezia (8,2%). All’altro estremo, invece, con i tassi di disoccupazione più bassi vi sono Polonia (2,9%), Repubblica Ceca (3%) e Germania (3,1%).

In conclusione, è possibile affermare che nonostante le sfide economiche e le fluttuazioni stagionali, la Repubblica Ceca continua a mantenere uno dei tassi di disoccupazione più bassi in Europa. Con un tasso che si attesta intorno al 3.9%, il Paese dimostra una robustezza nel mercato del lavoro, con una costante offerta di opportunità occupazionali. L’andamento del mercato del lavoro, supportato da una domanda significativa in settori come l’edilizia e un costante flusso di lavoratori, indica una resilienza e un dinamismo che contribuiscono alla stabilità economica del Paese.

Fonti: https://www.irozhlas.cz/ https://ec.europa.eu/

Immagine generata dall’AI

Fonte grafica: https://storyset.com/

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